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30171 mestre venezia - tel 041.931000 |
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VENERDI' 28 GENNAIO 2005
ANNETTE PEACOCK - Special performance |
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Se a
qualche giovane ascoltatore d'oggi questo nome può evocare solo un
oramai lontano legame con l'ex-marito Gary - celebre contrabbassista, da
molti anni star alla corte di Keith Jarrett - a coloro che hanno vissuto
il movimento, i suoni e le forti sensazioni della musica improvvisata,
dalla |
seconda metà degli anni
'60 in poi, non potrà sfuggire questa occasione storica, visto che da
anni questa straordinaria artista centellina con grande parsimonia le
sue apparizioni in pubblico.
Passata per l'Italia in un paio di recondite occasioni negli anni '80
(uniche apparizioni dalla lontana e dirompente tournée del 1972 con
l'allora marito Paul Bley ed il loro fragoroso "Synthesizer Show"),
questa compositrice, cantante, pianista, poetessa e performer si esibirà
in Italia in cinque storici appuntamenti assolutamente irripetibili.
Straordinario personaggio, Annette Peacock nella sua lunga carriera è
stata capace di mettere insieme in un unicum artistico travolgente le
più diverse collaborazioni e frequentazioni: da Timothy Leary a Charlie
Mingus, da Allen Ginsberg ad Albert Ayler a LeRoi Jones, da Michael Snow
a Robert Moog, da Salvator Dalì a David Bowie a Brian Eno, da
Stockhausen a Robert Wyatt.
Il breve tour italiano consentirà agli appassionati di ripercorrere le
tappe di una carriera discografica troppo riposta nelle pieghe di un
"non-mercato" discografico spesso ai margini dei circuiti commerciali e
di conseguenza fisiologicamente fuori catalogo, in attesa di una nuova
imminente uscita in edizione limitata sulla sua etichetta Ironicrecords
US (il pubblico italiano avrà l'opportunità di prenotare direttamente il
disco a margine dei concerti stessi).
In cantiere è annunciato anche un nuovo progetto per l'ECM di Manfred
Eicher. Progetto che certamente potrà rinverdire i fasti del magnifico
An Acrobat's Heart del 2000, che l'aveva riportata a galla dopo dodici
anni di silenzio. Anni sabbatici in cui la sua principale occupazione
era stata quella di comporre e di far crescere la seconda figlia, allora
adolescente, in un'ennesima, fatalistica dimostrazione di quanto i
sentimenti per questo monumentale talento siano il vero motore del suo
essere artista. ...
Intanto a MusicaContinua l'esclusiva performance live e di ascolti
selezionati e ragionati con l'Autrice dalla
sua discografia. |
UNA BIOGRAFIA (a cura di Mauro Stocco) |
Originaria di Brooklyn
(New York) ma cresciuta nella California del Sud quasi vicino al
Messico, a contatto con la lingua francese e soprattutto spagnola
(particolare che giustifica la padronanza di certe sue performance negli
anni a seguire), Annette Peacock inizia fin dall'età di cinque anni la
sua avventura con la musica, approfittando del pianoforte incustodito
nelle molte sere in cui sua madre, musicista classica, era fuori di casa
per lavoro. Donna di raffinata intelligenza e di precoce, multiforme
talento - compone musica, danza, scrive poesie e recita - si diploma due
anni in anticipo e, sul punto di essere ingaggiata dalla United Artists,
abbandona Los Angeles ed una potenziale carriera come attrice entrando
in contatto con l'ex-professore di Harvard Timothy Leary che invita
l'allora ventenne Annette a Millbrook, New York, fucina di quella
cultura pre- psichedelica che, sviluppatasi subito dopo, costituirà uno
dei punti di raccordo del credo giovanile per tutti gli anni '60. |
A Millbrook incontra
personaggi come Charlie Mingus ed un giovane Allen Ginsberg, ed assorbe
dal movimento passioni e stile di vita fino alle estreme conseguenze, al
punto da decidere di ripudiarlo. |
Precorrendo i tempi, è una
dei primi cinque studenti al Kushi Institute of Macrobiotic Study di
Boston, divenendo devota interprete di uno stile di vita ligio e
morigerato che a tutt'oggi ne caratterizza il modo di essere.
Temperamento ribelle, perennemente teso a reinterpretare in chiave
originale i fermenti culturali allora in stato embrionale, traducendoli
in contenuti artistici di straordinaria raffinatezza e respiro, Annette
Peacock diviene amica del musicista Albert Ayler e del poeta LeRoi Jones,
profeti e portabandiera della nuova musica e della prima ondata del
Black Power che si sviluppa nei loft del Greenwich Village.
Annette si aggrega anzi al gruppo di Ayler, suo mentore e straordinario
riferimento artistico, seguendone i tour e sposandone non solo la
filosofia ma anche il contrabbassista, il giovane Gary Peacock (da cui
Annette erediterà il cognome che userà permanentemente da allora nella
vita artistica). Tale è il carisma di Annette che Gary rinuncia
addirittura all'opportunità offertagli da una star com'era già allora
Miles Davis, che lo voleva nel suo gruppo, per abbracciare senza remore
la cosiddetta "New Thing" andando ad incidere con Ayler i vari episodi
della epopea ESP: Spiritual Unity, New York Eye and Ear Control, Spirits
Rejoice, ecc. |
Rotto il rapporto con Gary
ed abbandonato il gruppo a metà di un tour europeo, Annette ritorna
negli USA e comincia a sviluppare il suo personalissimo stile di free
form song che ha dato origine da allora ad un straordinario book di
composizioni, inciso da dozzine di artisti della musica improvvisata in
centinaia di album. Ed è proprio Paul Bley, pianista dell'allora Jazz
Composers' Orchestra guidata da Cecil Taylor, a portare in pubblico per
primo tali composizioni e ad impossessarsi con il suo carattere ed il
suo stile improvvisativo del talento e della scrittura di Annette - nel
frattempo diventata sua compagna - risultandone negli anni probabilmente
il principale interprete (fin da Ballads, uscito per l'ECM nel 1967,
esclusivamente basato su pagine di Annette e caratterizzato da una
emblematica foto nella retro-copertina). |
Non abbandonando le sue
multiformi frequentazioni (nel '64 collabora con il regista canadese
d'avanguardia Michael Snow per la realizzazione di Walking Woman),
Annette si concentra però d'ora in poi quasi esclusivamente sulla
musica: perenne ancipatrice di nuove tendenze musicali, convince Paul
Bley a montare sulla sua station wagon e a andare a conoscere Robert
Moog, ideatore del famoso sintetizzatore analogico modulare, facendosene
prestare un prototipo che l'allora ormai consolidato binomio
Bley-Peacock inizia per primo a portare in tour con l'incredibile "Synthetizer
Show" (val la pena di notare che il Moog di allora era pensato per
essere aggeggio esclusivamente da studio di registrazione, essendo una
sorta di pesantissimo armadio di circa 2.5 x 1.5 metri). |
Annette acquisisce con
esso una grande familiarità e contribuisce a farlo diventare un vero e
proprio strumento (sfruttato in seguito in ambito commerciale con esiti
che spesso hanno rasentato il kitsch), utilizzandolo per prima in sala
di incisione e filtrando con esso il suono dei fiati, batteria e
soprattutto - in modo rivoluzionario - della propria voce. È il '68, e
con l'incisione di Revenge per la Polydor - uscito poi nel 1971 -
traccia il primo solco di una raffinatissima ma molto parca discografia
a proprio nome, subito seguito dal mitico RCA I'm the One, tuttora
riferimento insuperato di un certo modo di realizzare un progetto
musicale che mixa una matrice sonora di natura blues e soul con un sound
e un respiro assolutamente d'avanguardia, ottenendo come risultato un
lavoro di efficacia esplosiva. |
Separatasi da Paul Bley,
il nome di Annette comincia a circolare indipendentemente da quello del
pianista canadese e soprattutto grazie all'apertura che Annette decide
di dare ai propri orizzonti musicali raggiunge anche il pubblico del
rock (è del '72 la sua partecipazione con Captain Beefheart al programma
Review della BBC), mantenendo nel contempo un atteggiamento sempre
genuinamente anticonformista (scalpore, ad esempio, fece il leggendario
set in topless alla Town Hall di New York nello stesso anno).
Affascinato dal personaggio, David Bowie inizia da allora a tentare di
coinvolgerla nei suoi progetti (condividendo a quel tempo |
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anche lo stesso manager,
Tony De Vries) fin da Alladin Sane, ricevendo sempre un cortese ma fermo
rifiuto (corredato, peraltro, dall'esplicito invito ad andarsi ad
imparare da solo il synth; il "Duca Bianco", signorilmente, le decreterà
comunque un tributo citando espressamente "I'm the One" nel suo Hours
del 1999).
Annette preferisce mantenere il controllo sulle sue produzioni e si
iscrive alla famosa Julliard School dove trascorrerà un semestre per
studiare composizione (per il resto è completamente autodidatta)
trovando il tempo di collezionare una nuova prestigiosa collaborazione,
come prima attrice olografica, ad un gallery show di Salvator Dalì a
Broadway. Annette si trasferisce in Inghilterra e per quattro anni vive
grazie alla "non intenzionale generosità di anonimi proprietari" (=
occupandone locali sfitti) e riuscendo a continuare a pensare alla sua
musica e alla giovane figlia avuta qualche anno prima (e curiosamente
colta a sei anni in un affezionato quadretto familiar-musicale
sull'ultima breve traccia di I'm the One). Dal 1976 Annette effettua
performance in solo, una delle quali viene registrata da Brian Eno che
le chiede anche di produrla (e ricevendo pure lui un cortese diniego,
assieme al consiglio di andarsene a collaborare con David Bowie).
L'artista americana coinvolge nei suoi progetti molti musicisti di
estrazione jazz, rock e progressive: Chris Spedding, Mick Ronson, Peter
Lemer, Jim Mullen, Brian Godding, Pete La Roca, Evan Parker, Roger
Turner, Bill Bruford (che le restituirà il favore chiamandola per due
splendidi interventi nella sua opera prima, Feels Good to Me) sono solo
alcuni nomi che partecipano ad una serie di session di respiro rock-rap
che troveranno spazio tra il secondo lavoro X-Dreams e Been In The
Streets Too Long (quest'ultimo uscirà con inediti qualche anno dopo).
X-Dreams in particolare riscuote un certo successo di critica, dando
un'immagine assolutamente enigmatica del personaggio. Nel successivo e
ben prodotto commercialmente The Perfect Release (inciso avvalendosi di
membri del gruppo di Jeff Beck) si delinea una precisa linea ideologica
che mette a nudo l'assurdità di certi costumi sociali e sessuali,
incentrando i testi su temi anche scomodi come distruzione del sistema
ecologico, incesto, masturbazione, corsa sfrenata al guadagno a tutti i
costi ( recita "American Sport" da Perfect Release) ed un atteggiamento
ancora una volta cinico nei confronti della promiscuità e dell'uso delle
droghe che mette una pietra sopra ad ammiccamenti comuni allora ed
ispirati da certe ideologie degli anni '60.
Annette trascina in tribunale con successo l'etichetta discografica
inglese Aura (che aveva pubblicato i due dischi precedenti) che si era
permessa di rilasciare con Live in Paris una session non autorizzata
registrata al mitico Bataclan di Parigi. Registrazione palesemente non
concepita dall'Artista per farne un disco. Annette fonda una propria
etichetta, la Ironicrecords (tutt'ora viva e vegeta, non più in
Inghilterra ma oltreoceano) con cui mette col contagocce sul mercato dei
lavori raffinatissimi e molto diversi l'uno dall'altro: Sky-Skating
(1982) in solo - probabilmente il lavoro che più rispecchia quanto
eseguirà in questo breve tour italiano - la già citata raccolta di
inediti Been in the Streets Too Long con vari contesti e formazioni, I
Have No Feelings (1986), parzialmente supportata in questo caso dal
percussionista Roger Turner con cui suonò in Europa all'inizio degli
anni '80, fino ad Abstract-Contact del 1988, disco di impronta
squisitamente rap e con sezione ritmica martellante che segna l'inizio
di un'assenza dalle scene discografiche durata ben dodici lunghi anni.
Nel 2000 la spunta finalmente la tenacia di Manfred Eicher, che l'ha
rincorsa per trent'anni, realizzando per l'ECM l'acclamatissimo e
raffinato An Acrobat's Heart, serie di composizioni per piano, voce e
quartetto d'archi. Poco prima era stato pubblicato, per la stessa
etichetta, un lavoro a lei completamente dedicato dalla pianista Marilyn
Crispell (Nothing Ever Was, Anyway) con Annette presente alla voce in un
solo brano a rileggere sue pagine, assieme all'ex-marito Gary. Siamo
ormai nel 2005, ed imminente è l'uscita di un nuovo lavoro per la
Ironicrecords US sulla linea artistica di X-dreams e Abstract-Contac che
uscirà in edizione limitata (e che il fortunato pubblico italiano potrà
prenotare direttamente ai concerti). È in cantiere comunque anche un
prossimo progetto per la ECM, ancora in fase di realizzazione.
Donna ed artista straordinaria, la sua influenza sulle generazioni
successive travalica generi e discipline artistiche: la sua "My Mother
Never Taught Me How to Cook", ad esempio, fa parte della colonna sonora
del film Chasing Amy di Kevin Smith (1997); un sample della sua "Survival"
caratterizza "Tell 'Em Yu Madd" di Militant the Madd Rapper featuring
Busta Rhymes, ed anche i celeberrimi Morcheeba inseriscono un tributo ad
Annette in Back to Mine con il celeberrimo "Pony", pezzo forte con cui
Annette aveva impreziosito, all'inizio della sua lunghissima e magnifica
carriera, il suo primo disco I'm the One oramai pezzo da collezione non
ancora ripubblicato su CD. |
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