C’erano una volta i
“Quanah Parker”, un’apprezzata band di progressive rock attiva nel
1981-1985 e fondata dal tastierista
Riccardo Scivales insieme a Roberto
Noè (chitarra elettrica), Roberto Veronese (basso elettrico) e Giuliano
Bianco (batteria, cui si affiancarono alcuni cantanti e strumentisti
ospiti (tra i quali Giorgio Salvadego), chiamati a collaborare per
determinate esigenze artistiche o per colmare le dolorose defezioni
causate dalla leva militare.
Erano i primi anni Ottanta, e il nome del gruppo, ispirato a uno degli
ultimi grandi capi pellerossa, rappresentava una ribellione ai generi
musicali imperanti all’epoca, visti come una stupefacente involuzione e
banalizzazione commerciale della “musica giovane” rispetto alle feconde
strade esplorate dai grandi gruppi progressive degli anni Settanta quali,
fra gli altri, Yes,
Genesis, Banco, Orme, ecc.
Anche ispirandosi a questi, il gruppo
proponeva composizioni originali firmate prevalentemente da Riccardo
Scivales e arrangiate dall’intera band.
Il recente risveglio di interessi intorno alla musica prog e le
crescenti richieste da parte dei vecchi fan hanno spinto Scivales a
rifondare nel 2006 i Quanah Parker insieme a
Giovanni Pirrotta (chitarra
elettrica),
Andrea Cuzzolin (voce),
Giorgio Salvadego (basso) e
Paolo Ongaro (batteria), col prezioso apporto dei quali ha rielaborato
numerosi brani della formazione originaria, includendo in repertorio
anche brani nuovi e alcune cover di celebri brani di Yes e Jethro Tull.
I nuovi Quanah Parker hanno già dato apprezzati concerti e stanno
completando un mini-CD.
Un arrangiamento per piano solo di una delle composizioni
originali proposte stasera (After The Rain) è stato recentemente
pubblicato nella prestigiosa rivista statunitense Piano Today.
Il concerto in programma è anche un omaggio a tutti coloro che hanno
collaborato nel tempo al progetto Quanah Parker e ai numerosi amici che
hanno caldeggiato il ritorno sulle scene di questa band. |